L’aumento dei casi che si sta registrando in questi ultimi mesi preoccupa. Ecco la guida del ministero della Salute.
A distanza ormai di tre anni dalla prima ondata del Covid, in Italia si sta registrando un boom di casi che preoccupa un po’ i medici. La situazione, stando a quanto riferito da mooney.it, sta iniziando a diventare insostenibile e quindi gli esperti chiedono un intervento immediato per cercare di fermare l’aumento dei casi.
Negli ultimi mesi in Italia c’è stato un boom di casi di scarlattina. Per i pediatri l’aumento è legato al fatto che l’emergenza sanitaria ha limitato la circolazioni di altri virus andando a disallineare il sistema immunitario, in particolare dei più piccoli. Questo ha portato ad una crescita dei casi.
La situazione, comunque, non è assolutamente allarmante almeno per quanto riguarda la gravità della malattia. Infatti, i casi non sono dovuti ad un nuovo ceppo e quindi il quadro complessivo continua ad essere assolutamente sotto controllo.
Cos’è la scarlattina
La scarlattina è una malattia causata dal batterio streptcocco beta-emolitico di gruppo A. La malattia colpisce particolarmente i bambini tra i 2 e gli 8 anni nei periodi compresi tra dicembre e aprile.
L’incubazione prevista è tra i due e i cinque giorni e i primi sintomi sono mal di gola, mal di testa, febbre, malessere generale ed esantema, ovvero queste macchioline rose.
Come si cura
Le linee guida del ministero della Salute sulle cure da adottare in caso di scarlattina non sono assolutamente cambiate. Il consiglio è quello di una terapia antibiotica prescritta dal pediatra e magari accompagnata dalla tachipirina in caso di febbre elevata. Solitamente si consiglia anche l’assunzione di molti liquidi ed un periodo di riposo.
Altra cosa da fare è iniziare a trattarla entro 10 giorni dalla comparsa dei sintomi. Non stiamo parlando di una malattia pericolosa, ma sicuramente esiste il rischio di ascessi o reazioni immunomediate e per questo motivo il consiglio è quello di intervenire immediatamente.
Il dicastero della Salute precisa anche che si parla di una malattia contagiosa dalla comparsa dei sintomi fino a 24 ore dall’inizio dell’antibiotico. E’ consigliato, quindi, rimanere a casa almeno in quel periodo.