In Russia sta facendo molto discutere l’omicidio del blogger russo Tatarsky. Ecco cosa si nasconde dietro questa morte.
La guerra in Ucraina prosegue senza sosta, ma a preoccupare ora è quanto successo in Russia nelle scorse ore: l’omicidio del blogger militare Tatarsky. Un attentato che in un primo momento sembrava essere di matrice ucraina, ma che in realtà è stato compiuto da Darya Trepova, una ragazza di 26 anni che secondo alcuni media era stata fermata già lo scorso 24 febbraio durante una manifestazione contro la guerra.
I punti da chiarire su questa vicenda sono naturalmente diversi. Da Kiev parlano di una matrice interna. Alcuni media locali, invece, ipotizzano un attentato strettamente legato alle faide che sono presenti nei gruppi di estrema destra. Tutte piste che sono al vaglio delle autorità locali. Una cosa è certa: l’Ucraina sembra essere estranea a quanto successo e quindi anche in Russia ora la tensione continua ad essere molto alta.
L’attentato
Anche la dinamica di questo attentato è al vaglio degli inquirenti. Stando alle prime informazioni riportate dai media locali, la 26enne si è presentata in questo bar con una statuetta ordigno in una scatola e l’esplosione non ha dato scampo al blogger. Il personale sanitario, infatti, ha potuto constatare solamente la morte dell’ex militare.
Darya Trepova in un primo momento ha tentato la fuga, nelle ore successive è stata raggiunta e arrestata. Le sue parole naturalmente saranno fondamentali per chiarire meglio quanto successo e provare a capire il perché di questo gesto che, come detto in precedenza, ha diversi punti da chiarire e per questo motivo sono attese delle novità importanti nelle prossime ore.
Le ipotesi sulla matrice
Difficile al momento sapere con certezza cosa c’è dietro questo attentato. Al momento l’unica certezza sembrerebbe essere rappresentata dal fatto che l’Ucraina è estranea dall’attacco contro il blogger russo.
Da Kiev parlano di una matrice interna. Ipotesi confermata anche dai media locali, che nelle scorse ore hanno ipotizzato una faida nell’estrema destra. Non si esclude neanche l’ipotesi di un gesto individuale da parte della 26enne considerando che era già stata arrestata per proteste contro la guerra. Sicuramente nelle prossime ore ne sapremo molto di più su quanto successo a San Pietroburgo.