Paulo Dybala e José Mourinho sono le anime della Roma che si gioca l’accesso alla prossima Champions in campionato e soprattutto punta ad arrivare in finale di Europa League.
Se ci sono due nomi che si fanno appena si pensa alla Roma di oggi sono certamente quelli di Paulo Dybala e José Mourinho.
Uno ispiratore in campo, l’altro guida dalla panchina. Sono i due grandi colpi dell’era Friedkin, coloro i quali più di ogni altro hanno dato un imprinting diverso al progetto giallorosso. Dybala – dopo l’ultima difficile stagione alla Juventus – s’è rilanciato alla grande e a Trigoria sembra aver trovato finalmente la propria dimensione. Mourinho, dopo la vittoria con il Feyenoord, ai microfoni di SkySport, rispondendo a Del Piero, ha spiegato: “Secondo me Paulo qui non ha ritrovato fiducia, ha ritrovato la gioia perduta e qui l’ha trovata in un gruppo sano, un allenatore che lo capisce e un pubblico che lo ama”. Si capiscono e si vogliono bene i due. Dybala non ha mai nascosto che il suo futuro a Roma fosse comunque legato a quello di Mourinho. Un’ipotetica partenza dello Special One non sarebbe certo un toccasana per il rinnovo dell’argentino. Anzi.
Dybala e Mourinho, quando le storie erano tese…
La Joya sta bene a Roma, non sembra intenzionato a voler andar via, ma vorrebbe continuare sotto la guida di Mourinho, è questa l’indicazione che sembra emergere. Ma tra i due i rapporti sono sempre stati idilliaci? No e lo conferma proprio Dybala. Storie antiche, almeno in termini calcistici. Storie risalenti al 2018, storie di Champions League. Dybala gioca ovviamente alla Juve, mentre Mourinho allena il Manchester United. Bianconeri e Red Devils sono nello stesso girone, l’H, con Young Boys e Valencia. Le due squadre s’incrociano alla terza e alla quarta giornata. Il primo round lo vince la Juve, a Old Trafford, proprio con un gol di Dybala. Il ritorno viene aperto da una prodezza di Cristiano Ronaldo, ma nel finale ecco la beffa di Mou che ribalta con le reti di Mata all’86’ e l’autorete di Bonucci all’89’.
Lo Special One si scatena, comincia una vera e propria guerra con i tifosi bianconeri che l’aveva pesantemente insultato. Mou, dopo il gol del vantaggio, si porta le dita all’orecchio destro, come a dire “non vi sento più”. Dybala non ci sta e a fine partita affronta Mourinho: “Sì discutemmo. Dopo quella partita andai da lui e gli dissi che non aveva alcun bisogno di fare quel gesto”, ha detto la Joya a Dazn. Ruggini cancellate.