La successione ereditaria è un argomento complesso, soprattutto quando si tratta di familiari non diretti. Legalmente i cognati sono considerati affini e pertanto esclusi dalla successione ereditaria, salvo specifiche eccezioni
Quando si parla di successione ereditaria, spesso si fa riferimento ai parenti più prossimi del defunto, come figli, coniuge, genitori, fratelli e sorelle. Ma cosa succede ai cognati? Loro non sono considerati eredi designati dal Codice civile e, quindi, ereditano solo in circostanze molto limitate. Secondo la legge, infatti, i cognati sono affini e, pertanto, esclusi dalla successione ereditaria, a meno che non vi sia una specifica disposizione testamentaria a loro favore. In assenza di un testamento, la successione ereditaria segue le regole giuridiche, che non contemplano i cognati del defunto.
La successione legittima comprende solo i parenti e il coniuge del defunto. Quindi, l’unica situazione in cui i cognati possono ereditare è quando sono stati espressamente indicati nel testamento del defunto. Ma come sempre ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, se il testatore ha nominato i cognati come eredi, se il testamento indica i cognati come sostituiti di altri eredi o se i cognati vengono indicati come legatari, allora i cognati possono ereditare. In assenza di un testamento che li indichi come eredi, i cognati non possono ereditare nel senso effettivo. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui possono avere degli effetti quasi analoghi.
Quando ereditano i cognati
Ad esempio, se il defunto ha fatto delle donazioni in vita ai cognati, se li ha indicati come beneficiari di una polizza vita o se il coniuge (fratello o sorella del defunto) accetta l’eredità, che alla sua morte è in parte devoluta alla moglie o marito, i cognati possono avere dei benefici. In quest’ultima ipotesi, ovviamente, i cognati non ereditano rispetto al defunto, ma possono comunque entrare in possesso di alcuni beni che facevano parte del patrimonio ereditario passato al coniuge. È importante tenere presente che, anche in questi casi, è richiesto il rispetto delle quote di legittima.
In merito alle donazioni e alla stipula delle assicurazioni, è comunque richiesto il rispetto delle quote di legittima, anche se per queste ultime vi è un orientamento giurisprudenziale contrastante. Ciò significa che i cognati non possono ricevere più di quanto spetta loro in base alla legge. In conclusione, non sono considerati eredi designati dal Codice civile e, quindi, ereditano solo in circostanze molto limitate. La loro inclusione nella successione ereditaria dipende esclusivamente dal testamento del defunto o da specifiche eccezioni previste dalla legge. Anche in assenza di un testamento che li indichi come eredi, comunque, possono avere alcuni benefici, come nel caso di donazioni in vita o indicazioni come beneficiari di una polizza vita.