Controversie e polemiche circondano il nuovo termine, criticato anche dalla comunità LGBTQIA+. Ecco da dove deriva la parola e il dibattito che si è acceso
Negli ultimi tempi è emerso un termine relativamente nuovo e poco noto: skoliosessualità. Se non ne hai mai sentito parlare e vuoi saperne di più… è il posto giusto. La creazione di un vocabolario sempre più ampio rappresenta uno strumento potente per esprimere la propria identità sessuale, ma l’uso di nuovi termini può anche suscitare delle controversie.
Ma cosa significa essere “skoliosessuale” e perché questo termine è stato oggetto di critiche da parte di alcuni membri della comunità LGBTQIA+? Cos’è esattamente la skoliosessualità? Il termine può sembrare veramente strano: il riferimento è a un individuo che è attratto da quelle persone che si identificano come non binarie o transgender. Il termine stesso, comunque, ha generato molti dibattiti e confusione assumendo significati diversi nel tempo. Alcuni sostengono che la skoliosessualità descriva chi prova attrazione sessuale per persone che non si identificano come cisgender, cioè coloro che non si conformano al genere assegnato loro alla nascita. Altri ritengono che includa anche l’attrazione verso persone genderqueer che sfidano gli stereotipi di genere.
La skoliosessualità è un termine dalle sfumature complesse e prive di una definizione precisa. Tuttavia, è stato oggetto di dure critiche. Il prefisso “skolio”, che significa “storto”, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile devianza o sviamento dell’orientamento sessuale delle persone che provano attrazione per individui non binari o transgender. Molti hanno evidenziato come l’etichetta skoliosessuale possa feticizzare i transgender in modo disumanizzante, considerando anche le numerose discriminazioni che questa comunità affronta regolarmente. Non solo la parola skoliosessuale è stata spesso disapprovata, ma alcuni si sono anche interrogati sull’effettiva necessità di introdurre un termine del genere.
I termini relativi all’orientamento sessuale si basano sul sesso o sull’identità di genere di una persona, a prescindere dal genere “maschio” o “femmina” alla nascita. Una sottolineatura portata avanti da alcuni membri della comunità LGBTQ+.
Etichettarli le persone in base al loro percorso di transizione, quindi, potrebbe essere considerato offensivo e stigmatizzante. Per evitare tale problematica, è stato coniato il termine “ceterosessuale”. A differenza di skoliosessuale, sembra che ceterosessuale possa essere utilizzato solo da individui non binari e genderqueer per descrivere il loro orientamento sessuale.
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