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Roma, tagliati i lucchetti dell’amore a Ponte Sisto, la protesta di Moccia

Roma diventa scenario di qualcosa di incredibile, a Ponte Sisto vengono eliminati i lucchetti dell’amore: Federico Moccia però non ci sta.

Una scena che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere, ma che proprio nelle scorse ore è andata in scena a Roma e per essere precisi a Ponte Sisto: una coppia di addetti al decoro del Campidoglio hanno eliminato tutto.

Lucchetti Ponte Milvio – Notizie.com

Armati di cesoie sono riusciti a fare fuori i tantissimi lucchetti  e catene che si trovavano appunto davanti all’antico ponte Sisto, il ponte voluto da papa Sisto IV della Rovere e costruito tra il 1473 e il 1479. Una scena che da un certo punto di vista ha messo la parola fine ad uno dei gesti più romantici della storia e chissà quante storie d’amore li racchiudevano.

La moda fu lanciata proprio dal film di Federico Moccia, dal titolo Ho voglia di te sequel del fortunatissimo Tre metri sopra il cielo: chi ha dimenticato il lucchetto chiuso sotto al terzo lampione di ponte Milvio come sigillo dell’amore tra Step e Gin con tanto di chiavi buttate nel Tevere, interpretati da Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Forse anche per questo la decisione ha fatto storcere il naso al famoso regista.

Lucchetti dell’amore eliminati da Ponte Sisto, Moccia: “Mi dispiace che il fenomeno non vanga governato”

E’ un simbolo entrato ormai a far parte dell’immaginario collettivo. Prima un lucchetto serviva a chiudere un armadietto, un motorino, una porta. Dopo il libro e il film è diventato qualcosa di diverso e mi dispiace che il fenomeno non venga governato, che non possa diventare una bella abitudine per dichiarare un amore, sicuramente migliore e più civile di una scritta sui muri, e magari anche trasformarsi in una fonte di reddito per opere di beneficenza” ha ammesso Federico Moccia in una sua lunga intervista.

Federico Moccia – Notizie.com – © Ansa

Il regista romano che ha creato un vero fenomeno con i suoi romanzi poi diventati film famosi in tutto il mondo, non pare infatti essere in accordo con questa decisione.

Qui si tratta di un fenomeno consolidato che non può essere stupidamente represso ma va ascoltato e, in qualche modo, governato. Ho cercato di confrontarmi con vari sindaci, da Alemanno a Veltroni. La mia idea sarebbe trovare un posto preciso, magari nei pressi di ponte Milvio, dove far appendere i lucchetti dai romani e dai tanti turisti. E poi fare come a Parigi, perché no” e ancora: “Insomma, è un vero peccato, in fondo i lucchetti ora sono come le monetine a Fontana di Trevi o la mano inserita nella Bocca della Verità. Mi piacerebbe trovare in Campidoglio un interlocutore per un confronto intelligente e costruttivo. Tanto, gli innamorati continueranno a chiudere i loro lucchetti, ormai non c’è più niente da fare. Meglio individuare una soluzione”.

Argia Renda

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