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Molotov sul balcone, il tifoso: “L’avesse fatto un napoletano a uno juventino…”

Roberto, membro del Napoli Club di Cesena, ha rischiato l’incolumità dei genitori a causa di un atto ingiustificabile: “L’hanno studiato bene, hanno colpito me perché non ci sono telecamere nella mia zona”.

“Erano più o meno le 23.30, ero uscito di casa da 10 minuti. Mi ha chiamato mia mamma, mi ha urlato ‘corri a casa, hanno lanciato una molotov sul balcone dove c’è lo striscione!‘. Mi sono precipitato preoccupato…”. Il racconto di Roberto Luiso, membro del Napoli Club di Cesena, lascia a bocca aperta. Ha parlato a Tv Play – Calciomercato.it.

Il balcone di Roberto Luiso, membro Napoli Club Cesena – Notizie.com

Una grave vicenda accaduta nella tranquilla Cesena la scorsa settimana. La sua colpa? Aver esposto uno striscione della squadra del cuore sul balcone di casa. Qualcuno ha pensato bene di lanciarci una molotov dentro, mettendo in pericolo la vita dei suoi genitori, in quel momento a casa da soli.Mio padre, 70 anni, ha avuto una lucidità assurda e ha usato subito una coperta di lana per domare le fiamme. La veranda stava andando a fuoco, lì c’è anche la caldaia, poteva essere ancora più pericoloso”.

Roberto racconta: “Prima mai avuto problemi a Cesena”

Com’era il balcone di Roberto, prima del lancio della molotov – Notizie.com

“Subito dopo ho chiamato i carabinieri, hanno fatto i rilievi del caso. Ipotizziamo che sia tutta ‘colpa’ dello striscione. Non è il primo episodio di questo genere in Italia. Non dico a Cesena, dove noi del club siamo presenti dal 2015 e non abbiamo mai avuto discussioni coi gruppi organizzati del Cesena”, ha continuato Roberto. “La nostra comunità è composta da 80 soci, vediamo la partita nel club, non disturbiamo nessuno, né festeggiamo in strada perché abbiamo rispetto della terra che ci ospita. Ma che non si possa esporre uno striscione per mostrare la propria fede calcistica è veramente paradossale”.

Scatta la riflessione figlia dei pregiudizi: “Fosse stato un napoletano a lanciare una molotov su un balcone di uno juventino, di un interista o di un milanista, il caso mediatico sarebbe stato molto più grande. A livello nazionale nel vero senso della parola… La notizia sarebbe stata amplificata, su questo non c’è dubbio”. Il colpevole con ogni probabilità la farà franca: Sfortunatamente non ci sono le telecamere, magari è stato proprio questo il motivo dell’attacco al sottoscritto. Ci sono tanti napoletani qui a Cesena, quasi tutto l’anno sono stati esposti striscioni e bandiere. Hanno colpito la zona giusta, non ripresa dalle telecamere. È stata una cosa studiata”.

Carlo Roscito

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