Terza tappa del Giro d’Italia 2023 che si preannuncia molto insidiosa. Arrivo per velocisti, ma non completamente pianeggiante.
In attesa di capire cosa potrà dire la quarta frazione, il Giro d’Italia ha in programma una terza tappa molto insidiosa. Sono 216 i km da Vasto a Melfi e il finale non è assolutamente semplice soprattutto per i velocisti puri.
In queste ore saranno in corso anche valutazioni da parte della Maglia Rosa. Difficile per Evenepoel lasciare il simbolo della leadership in questa frazione, ma non possiamo escluderlo visto il finale e anche la caduta di un suo compagno nella seconda tappa. Troppi i rischi per la squadra del belga e quindi la scelta potrebbe essere quella di lasciare tra domani e martedì la maglia in attesa della nuova cronometro.
Sarà una terza tappa molto simile alla seconda almeno fino alla salita di Valico dei Laghi di Monticchio. Dalla partenza di Vasto, infatti, i primi 170 km sono completamente pianeggianti e questo dovrebbe portare la fuga ad avere via libera facilmente e le squadre dei velocisti mettersi sin da subito davanti per non lasciare molto spazio. Come detto in precedenza, Evenepoel non ha nessuna intenzione di conservare la Maglia Rosa e quindi potrebbe consentire ai fuggitivi di arrivare al traguardo.
Gli ultimi chilometri, però, sono completamente differenti da quelli di ieri. Due GPM (uno di terza e uno di quarta categoria) consecutivi con pendenze che arrivano anche al 10%. L’ultimo, Valico della Croce, termina ai -25 dal traguardo e quindi può essere un buon trampolino di lancio per un tentativo da lontano. Subito dopo una breve salita e infine l’arrivo di Melfi in leggera salita (pendenza intorno al 5%).
Difficile, quindi, immaginare un arrivo molto simile a quello odierno. Il percorso non sembra essere adatto a velocisti puri e per questo molto complicato per Milan fare il bis. Possibile un duello tra Pedersen e Matthews anche se Gaviria ha dimostrato di stare bene e in passato è riuscito a tenere su salite complicate.
Attenzione, però, all’ultima salita che rappresenta un trampolino di lancio importante per gente come il nostro Ganna. Possibilità anche per Bonfazio, Jungels, Consonni, Cimolai, Bettiol, Ulissi e Dennis. Tutti corridori in grado di sfruttare l’ascesa per staccare i velocisti.
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