Il primo crocevia di questo Giro d’Italia è arrivato. La settima tappa prevede l’arrivo a Campo Imperatore.
L’attesa è ormai finita: l’arrivo di Campo Imperatore potrebbe dire chi non è in grado di vincere il Giro d’Italia. La prima frazione con traguardo in salita rischia di fare diverse vittime considerando anche il fatto che l’ultima ascesa è molto lunga e complicata.
Un test importante per i big e non è escluso assistere ad una doppia tappa: da una parte i fuggitivi in lotta per la frazione e dall’altra una battaglia per la Maglia Rosa. Molto dipenderà dalla voglia dei pretendenti alla vittoria finale di voler usufruire per gli abbuoni presenti sul traguardo oppure conservare le forze in vista delle ultime due settimane.
Il percorso della settima tappa
Sono 218 i km da Capua a Campo Imperatore. Una tappa molto lunga e quindi i ciclisti dovranno fare molta attenzione a dosare le forze considerando anche quanto successo nei giorni scorsi.
Dopo in inizio pianeggiante, la frazione inizierà da subito a salire con il GPM di Roccaraso che è un primo passaggio importante in questa frazione. Il Gran Premio della Montagna è fissato dopo 100 km e quindi sembra essere difficile immaginare un attacco dei big da questa salita.
Al termine dell’ascesa una lunga discesa fino allo svincolo di Ofena dove inizierà la scalata che porterà a Campo Imperatore. Oltre 20 km di ascesa con il finale che prevede pendenze massime anche al 13%.
I favoriti
Come detto in precedenza, in questa frazione ci potrebbero essere due tappe: una per la vittoria ed una per la Maglia Rosa. Ma difficilmente i big si lasceranno sfuggire l’occasione per piazzare un segnale importante in chiave vittoria finale.
Per questo motivo possibile lotta tra Roglic, Almeida, Geoghegan Hart ed Evenepoel anche se il belga sta combattendo con una piccola contrattura rimediata dopo la seconda caduta nella frazione di Salerno. Massima attenzione anche a gente come Vlasov, Pinot e Caruso, che sono in grado in salita di poter mettere tutte le proprie qualità.
Tra gli outsider non possiamo non nominare Thomas, Sivakov, entrambi che sono pronti anche a fare un gioco di squadra per aiutare Goeghegan Hart, Kuss, vale lo stesso discorso ma per Roglic, il nostro Lorenzo Fortunato. E c’è curiosità di capire come si comporteranno in questa frazione Leeknesund e Paret-Peintre, le due vere sorprese di questa prima parte della tappa.