La quinta tappa del Giro d’Italia 2023 dovrebbe vedere i velocisti protagonisti. Ma attenzione alla fuga.
Dopo la bellissima tappa di Lago Laceno, il Giro d’Italia si avvicina ad un weekend di ‘fuoco’ con una quinta frazione che dovrebbe vedere protagonisti i velocisti. Sono 171 i km da Atripalda a Salerno e per i big potrebbe essere la classica tappa di trasferimento prima di Napoli e di Campo Imperatore.
Massima attenzione, però, alle condizioni meteo. Il tempo non dovrebbe essere clemente e quindi il gruppo dovrà essere molto cauto soprattutto nella prima parte di gara dove ci sono molte salite e discese. Possibile, quindi, una tappa nervosa e vedremo se alla fine tutti riusciranno ad uscire indenni oppure qualcuno perderà qualche secondo.
Il percorso della quinta tappa
In realtà il percorso non riserva particolari insidie. La prima parte della frazione prevede molti saliscendi con due GPM di terza categoria (Passo Serra e Oliveto Citra). Un terreno classico per le fughe e quindi vedremo molti corridori che proveranno sin da subito ad allungare per provare a vincere la frazione.
Il problema per loro è rappresentato dai circa 60 km pianeggianti presenti nella parte finale della tappa. Molto complicato arrivare al traguardo e quindi l’ipotesi è quella di un arrivo in volata. L’unico grande ostacolo, come detto in precedenza, è rappresentato dal meteo. Possibile pioggia per tutta la tappa e quindi specialmente nella prima parte si dovrà prestare la massima attenzione in discesa. Vedremo se qualche big lascerà qualcosa oppure per loro sarà una tappa di passaggio in vista di quattro giorni che si preannunciano di fuoco.
I favoriti
Difficile in questo momento dire chi sono i grandi favoriti. La tappa di Lago Laceno potrebbe aver lasciato scorie nelle gambe di tutti e quindi magari i velocisti non sono nelle migliori condizioni.
Per quanto visto negli unici due arrivi di volata, Jonathan Milan e Groves hanno un qualcosa di più rispetto agli avversari. Massima attenzione anche a Gaviria e a Pedersen. Più indietro, ma sempre molto pericolosi Cavendish e Matthews. In chiave italiana non possiamo non mettere Bonifazio, Fiorelli e Vincenzo Albanese, anche se quest’ultimo potrebbe pagare la stanchezza delle ultime piatte.