La frutta e il diabete molto spesso hanno tanto a che fare: quali sono i tipi di frutta che si possono mangiare e quali no?
Quando si parla di diabete non si può fare a meno di avvicinare il discorso anche alla frutta che in alcuni casi pare essere un fattore scatenante o quantomeno che permette l’aumento del problema stesso. Eppure, in alcuni casi, gli esperti invece pensano che si bene mangiarla sempre.
“Il segreto per conciliare il consumo di frutta e il diabete è selezionare quei prodotti che contengono meno zuccheri e che hanno un basso indice glicemico. In realtà, quando si parla di frutta e diabete, non esistono divieti assoluti” queste sono le parole degli esperti.
Ad ogni modo, esistono dei frutti che contengono una percentuale maggiore di zucchero e che quindi è sempre il caso tenere a mente, cosi magari da consumerne di meno, per chi soffre di questo problema. Ma facciamo una distinzione.
Diabete, ecco quale frutta mangiare e quale no
Come detto prima, ci sono dei tipi di frutta che sarebbe il caso di non mangiare specialmente se si soffre di diabete, visto che la presenza dello zucchero al loro interno, può provocare un alzamento del problema stesso.
Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone che soffrono di diabete, al loro interno infatti in genere ci sono degli zuccheri aggiunti, invece per quanto riguarda le mele, le pere, gli agrumi, le fragole, le ciliegie, le pesche, le albicocche, i kiwi, mezzo avocado, i frutti di bosco, il melone e il cocomero, possono essere consumati anche se con moderazione.
“Per chi soffre di diabete, una porzione di frutta non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati. La grandezza di tale porzione varia semplicemente in base al contenuto di carboidrati presenti nel frutto” confermano gli esperti e ancora: “Oltre al contenuto in zuccheri, è infatti importante valutare la ricchezza in fibra e la forma con cui l’alimento si assume. Più c’è fibra e minore è il picco glicemico raggiunto dopo la digestione”.
Altra cosa importante, il succo di frutta ha un indice glicemico superiore rispetto al frutto in se, quindi tra i due è meglio mangiare il frutto che a sua volta alza meno la glicemia quando si consuma con la parte bianca della buccia perché ricca di pectina.