I cori razzisti allo stadio purtroppo sono in continuo aumento. Andiamo a vedere le sanzioni previste per chi li fa.
I cori razzisti nei confronti di Vlahovic in Atalanta-Juventus possiamo dire che sono solamente l’ultimo episodio. Ormai nelle partite di calcio quasi sempre si sentono alcuni tifosi insultare l’avversario oltrepassando il limite della goliardia.
In alcuni casi, come successo con Stankovic, il diretto interessato preferisce lasciar passare e non chiedere l’intervento dell’arbitro. In altri il calciatore o il tecnico si rivolge al direttore di gara per portare ad una interruzione della gara. Questo è il caso di Vlahovic, con il serbo che ha fatto presente a Doveri quanto stava succedendo.
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Come detto in precedenza, i cori razzisti allo stadio sono in aumento e serve un intervento per arrivare a mettere fine a questi episodi. In attesa di capire se ci saranno altre misure, in questo articolo andiamo a vedere nei dettagli quali sono le sanzioni previste per chi viene ritenuto responsabile di questi gesti.
Cori razzisti allo stadio, cosa prevede la legge
Come ricordato da mooney.it, l’aumento di questi episodi ha portato ad introdurre una legge specifica per provare a contrastare i cori razzisti allo stadio. Chi viene ritenuto responsabile di gesti simili rischia il Daspo, e quindi il divieto di accedere agli eventi sportivi.
Un provvedimento che può andare da 1 a 5 anni e soprattutto che può prevedere l’obbligo di firma magari nel giorno della partita. Sanzioni che, come abbiamo visto, non sembrano portare ad una diminuzione di questi episodi e quindi non possiamo escludere in futuro delle altre misure.
Il razzismo va combattuto anche dai club
Come sottolineato e ripetuto molte volte, per combattere il razzismo serve anche l’aiuto dei club. Fino a questo momento le società si sono impegnate, ma forse bisogna fare di più per provare a mettere fine a questi cori.
Gesti che continuano ad essere all’ordine del giorno e che rischiano di innervosire magari una partita oltre che di portare la stessa squadra ad essere multata o a giocare partite a porte chiuse per una parte minima dei propri tifosi.